Dopo l’ampia adesione allo sciopero di metà dicembre, aspettiamo segnali soddisfacenti, oppure proseguiremo ancora con ulteriori azioni sindacali.  E’ insostenibile che ai gestori venga negato ogni spazio di autonomia e che le politiche delle compagnie petrolifere, inique e discriminatorie, spingano la grande maggioranza della categoria fuori mercato, erodendo il margine economico, precedentemente pattuito negli accordi. E’ in gioco il futuro di una categoria che vale complessivamente 120.000 posti di lavoro. Ricordiamo brevemente quali sono stati i motivi fondamentali della protesta fare cessare le discriminazioni sul prezzo dei carburanti che colpiscono i gestori;richiedere la riduzione delle tasse sui carburanti, che sono le più alte della Unione Europea; difendere la gratuità dei costi di pagamento con moneta elettronica, come stabilito dalla legge e boicottata dalle banche; la tutela di diritti della categoria, contro la cancellazione della contrattazione collettiva portata avanti dalle compagnie petrolifere; contro il tentativo di rendere residuale il ruolo dei gestori. Abbiamo posto sotto gli occhi di tutti i problemi gravi che la categoria vive, a causa del mancato rinnovo degli accordi scaduti ormai da anni, da parte delle compagnie petrolifere, da iniziative unilaterali, sempre delle compagnie, che vanno ad incidere e ridurre ulteriormente il margine dei gestori. Vogliamo recuperare redditività per le nostre imprese e garantire tutele e diritti alla categoria. Quindi, se dovesse insistere l’indisponibilità da parte delle compagnie petrolifere ad accogliere le nostre richieste, valuteremo nuove ed ulteriori forme di protesta, nell’interesse del futuro della categoria dei gestori.