Torna l’indennizzo per la cessazione dell’attività

Inserito nella Legge di Bilancio a decorrere dal 1° gennaio 2019 da erogare fino alla pensione dell’operatore se iscritto all’Inps da almeno cinque anni.

Crisi-Negozio-Chiuso“Finalmente si è fatta la cosa giusta. Dopo due anni di battaglie, la Legge di Bilancio ha ripristinato l’indennizzo per la cessazione delle attività commerciali, una misura di ‘pensionamento anticipato’ per gli imprenditori del commercio, meglio nota come rottamazione delle licenze. Una vittoria importante per le imprese che, nonostante la sospensione dell’indennizzo dal 2016, hanno continuato per tutto il tempo a finanziare il Fondo necessario”.

La reintroduzione dell’indennizzo cessazione definitivo delle attività commerciali, stabilita dall’art. 1 comma 283 della Legge di Bilancio 2019 a decorrere dal 1° gennaio 2019, erogato fino alla pensione agli operatori del commercio in possesso dei requisiti anagrafici (62 anni per gli uomini, 57 per le donne) e che al momento della cessazione dell’attività siano stati iscritti per almeno cinque anni alla Gestione Commercianti INPS.

Il ripristino è un atto a sostegno dell’equità sociale, una forma di welfare autofinanziata dai commercianti per i lavoratori indipendenti del commercio: è infatti destinata a tutti coloro che esercitano, in qualità di titolari o collaboratori, l’attività commerciale al minuto in sede fissa o ambulante, ai gestori di bar e ristoranti e agli agenti e rappresentanti di commercio. Una ‘quota 100’ che non costa nulla allo Stato e che permetterà ai commercianti che hanno chiuso ad un passo dalla pensione di non rimanere ‘esodati’ dalla crisi.

Il patronato ITACO 0574-40291 è a disposizione di tutti i commercianti per fornire informazioni più dettagliate e assistenza per la presentazione della domanda all’INPS.

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