CONFESERCENTI PRATO A FIANCO DELLE IMPRESE: IN PIAZZA A FIRENZE A PROTESTARE CONTRO IL NUOVO DCPM. LE PROMESSE NON BASTANO. SERVONO INTERVENTI IMMEDIATI E CONCRETI.

In data 26 ottobre 2020 Confesercenti Prato insieme ai propri ristoratori ha protestato in Piazza della Repubblica a Firenze contro il nuovo Dpcm.

Le categorie del commercio non si sentono assolutamente soggetti di veicolo della diffusione del virus. I Pubblici Esercizi passano per essere degli untori, quando invece ristoranti e bar hanno sopportato investimenti anche importanti per adeguarsi alle regole e stanno operando in totale sicurezza seguendo nei dettagli i protocolli previsti. Fin dall’inizio dell’emergenza bar e ristoranti hanno sempre rispettato le regole, sono altri i settori che registrano assembramenti e situazioni a rischio come nel trasporto pubblico.

Confesercenti Prato nel condividere le ragioni della protesta che giudichiamo più che legittima ha promosso ed è stata presente in piazza alla manifestazione di protesta.

Confesercenti Prato assieme ai propri ristoratori e baristi ribadisce che la decisione del Governo è sbagliata.

Alcune immagini della manifestazione del 26 ottobre 2020 in Piazza della Repubblica a Firenze:

L’APPELLO DI RISTORANTI, PUB E BAR FIEPET CONFESERCENTI: “AIUTATECI A RIMANERE APERTI, CONTENERE IL VIRUS UNA RESPONSABILITA’ COMUNE”

Contenere la diffusione del Covid-19 è una responsabilità comune e per evitare nuove restrizioni, che metterebbero ancora più in crisi le imprese, serve l’impegno di tutti: dei clienti, che devono rispettare le norme anti-covid, ma anche delle istituzioni, che devono predisporre protocolli chiari e sostegni certi alle attività in difficoltà.

È questo l’appello che lanciano, con una pagina a pagamento sul Corriere della Sera e su Repubblica di oggi, le imprese della somministrazione aderenti a Fiepet Confesercenti.

“Aiutateci a rimanere aperti”, si legge sul manifesto. “Bar, ristoranti e pub ce la stanno mettendo tutta per garantire la sicurezza di imprese e cittadini, ma per non fermare l’Italia serve l’impegno di tutti”. Da parte dei clienti, che devono rispettare le norme igieniche, di distanziamento e comportamentali indicate dall’autorità sanitaria; ma anche di Governo e Regioni, che devono predisporre non solo protocolli di sicurezza chiari e condivisibili, ma anche introdurre rapidamente aiuti adeguati e certi alle imprese in sofferenza, riducendo la burocrazia e semplificando l’accesso al credito.

Sostegni necessari per un settore già estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smart working – commenta l’associazione – e su cui ora torna ad aleggiare l’incubo di nuove restrizioni. Solo l’annuncio di una nuova stretta su bar, pub, ristoranti e pizzerie ha fatto perdere nei giorni scorsi alle imprese della somministrazione il 20% del fatturato. Percentuale che nei prossimi 30 giorni, con la chiusura anticipata, salirà fino a valere circa 100 milioni di euro.

“La tutela della salute dei cittadini viene prima di tutto ma non è possibile penalizzare un settore che chiaramente non può essere la causa dell’impennata dei contagi: è necessario appellarsi alla responsabilità e al senso civico di tutti per arginare il contagio, pensando allo stesso tempo a come sostenere le imprese travolte dall’emergenza”, spiega il Presidente di Fiepet Giancarlo Banchieri. “In ballo ci sono migliaia di posti di lavoro, dei dipendenti ma anche degli imprenditori: bisogna salvare tutti, altrimenti il blocco dei licenziamenti sarà inutile. Servono aiuti immediati, ma anche strumenti per permettere alle imprese di affrontare il cambiamento imposto dal virus, con agevolazioni sul credito e sostenendo la riconversione delle attività”.