MANCATA PROROGA DELLA CASSA COVID-19, CONFESERCENTI PRATO “PROFONDA DELUSIONE”

Il Presidente Stefano Bonfanti: “Solo nei settori della ricettività, ristorazione, organizzazione viaggi e commercio nella nostra provincia sono a rischio decine e decine di attività economiche e di lavoratori”

“I sostegni decisi dal Governo per le imprese sono un riconoscimento della profonda crisi che colpisce le attività economiche, soprattutto nei settori del commercio e del turismo. Ma le risorse messe in campo rischiano di non essere sufficienti, e su lavoro e credito si deve fare di più”. Così Stefano Bonfanti, presidente Confesercenti Provinciale di Prato, commenta gli interventi del Governo varati nel CdM e nel DPCM firmato dal premier Draghi.

Di fatto, ancora una volta gli imprenditori devono farsi carico dell’onere organizzativo del controllo sul pass vaccinale e, come sempre finora, faranno la loro parte per tutelare la salute di tutti, ma sarebbe meglio puntare sui controlli a campione ed eliminare le sanzioni per le imprese in caso di cliente senza green pass. Il pericolo per i negozi fisici è uno squilibrio ancora più forte a vantaggio del commercio on line.

“L’utilizzo dei codici di settore è sicuramente un passo avanti ma resta, per alcuni il rischio di essere esclusi. Bene le norme sul credito d’imposta per gli affitti e sgravio per le rimanenze di magazzino ed appena sufficienti i tagli in materia di costi energetici. Ancora nessuna risposta invece su moratoria debiti bancari e scadenze fiscali. Esprimiamo infine profonda delusione per gli interventi sul fronte ammortizzatori sociali e per la mancata proroga della cassa Covid-19”, le parole del presidente di Confesercenti Prato.

“Solo nei settori della ricettività, ristorazione, organizzazione viaggi e commercio – conclude il presidente Bonfanti – sono a rischio migliaia di attività economiche e di lavoratori. Un numero considerevole che va ad aggiungersi alle migliaia di imprese costrette a chiudere per sempre i battenti da inizio pandemia. Alla politica, ai partiti politici e soprattutto al Governo e Parlamento chiediamo di sostenere con più vigore le attività nel passaggio attraverso questa nuova fase critica. Ogni impresa chiusa e ogni dipendente senza più un lavoro sono una sconfitta per tutti”.

ECCO LE LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DI UN CASO POSITIVO COVID IN AZIENDA

Elaborate dalla Regione per individuare una procedura collaborativa tra tutti i soggetti coinvolti. Scarica il documento.

Al fine di incrementare l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento per contrastare l’epidemia di COVID-19, sono formulate, in applicazione dell’art.10 del D. Lgs. 81/2008, le sotto riportate linee d’indirizzo, che potranno essere di supporto alle Aziende per la gestione di eventuali casi positivi.

Le linee di indirizzo sono state elaborate allo scopo di individuare una procedura collaborativa tra lavoratore, medico di medicina generale, Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL, datore di lavoro, medico competente e RSPP, che garantisca la massima efficacia e tempestività nell’individuazione dei contatti stretti di caso positivo nell’ambiente di lavoro e, conseguentemente, consenta di scongiurare il formarsi di focolai Covid nei luoghi di lavoro, con il comune obiettivo di salvaguardare la salute pubblica e la continuità dell’attività lavorativa.

CONFESERCENTI PRATO, OMICRON AFFONDA IL COMMERCIO E I PUBBLICI ESERCIZI

Ristoranti, bar, pizzerie e hotel: il settore di nuovo nel baratro e in lockdown indotto

Stefano Bonfanti e Renzo Bellandi: “Stiamo vivendo un lockdown di fatto, urgente intervenire”

La pandemia è la “nuova (a)normalità” da ormai due anni, “Ma ancora – commentano Stefano Bonfanti e Renzo Bellandi rispettivamente Presidente Provinciale e Presidente della FIEPET (bar e ristoranti) della CONFESERCENTI di Prato – sa coglierci impreparati”. Che l’elevato numero di contagi da Covid-19, con le conseguenti quarantene dei positivi e dei contatti stretti di questi ultimi, sarebbe potuto diventare un problema per il comparto economico del Paese era già stato ipotizzato alla fine di dicembre. La situazione che stiamo vivendo in queste settimane sembra esserne la conferma.

“Gli ultimi due anni ci hanno messi in dura crisi, abbiamo vissuto un’estate importante e si è visto il sorriso tornare sul viso degli imprenditori che faticano tutti i giorni per tenere aperte le attività – continua il Presidente Bonfanti – ma quello che sta succedendo ci fa tornare in una situazione drammatica, non bastano due o tre mesi a salvare un’azienda dopo due anni con pochi aiuti”.

Nell’ultimo mese, le prospettive delle imprese del turismo, del commercio e dei pubblici esercizi sono radicalmente mutate a causa del Covid. E se l’autunno era stato caratterizzato da una graduale ripresa, anche se lenta e faticosa, l’arrivo dell’inverno ha purtroppo segnato una netta inversione di tendenza negativa: tra paura, smartworking e restrizioni, l’aumento dei contagi ha portato ad un lockdown di fatto, anche se mai dichiarato, che ha affondato i fatturati delle attività dei tre settori.

“C’è il rischio oggettivo che tante imprese si trovino nell’impossibilità di organizzare il proprio lavoro”, commenta Bellandi. Nelle prime fasi della pandemia “C’erano condizioni più drastiche: o si teneva chiuso, o si teneva aperto. Adesso invece la situazione è anomala. È possibile tenere aperta l’attività e bisogna fare più cose per quanto riguarda la sicurezza, ma c’è una diffusione dei contagi molto più ampia, con tantissimi asintomatici, che comunque non possono andare a lavoro, e con una grande richiesta di fare i tamponi. Chi è in grado di turnare il personale e può ragionare su numeri diversi, sarà meno in difficoltà. Ma c’è chi può trovarsi in condizioni complicate”

“La speranza è quella di poter tornare a lavorare in tranquillità e si spera che sia l’ultimo inverno di pandemia – aggiunge Bellandi, responsabile cittadino dei bar e ristoranti della Confesercenti di Prato – abbiamo bisogno di vivere e lavorare senza dimenticare che le economie che abbiamo fatto in questi anni ci sono servite per pagare affitti e stipendi, ma non abbiamo potuto investire. Speriamo di poter uscire da questa situazione”.

“Noi abbiamo sottolineato più volte – sottolinea il Presidente Bonfanti – le difficoltà che riguardano le imprese del settore del commercio, del turismo e dei servizi, in particolare quelle meno strutturate, dove la sostituzione del personale è difficile. Penso a imprese che hanno meno di 10-15 dipendenti o del settore della ristorazione: se si ammalano il cuoco o gli addetti alla cucina, ad esempio, diventa un problema poterli rimpiazzare. Si rende necessario provvedere immediatamente ad una ulteriore proroga degli ammortizzatori con causale Covid e del blocco dei licenziamenti, per evitare che nei primi mesi dell’anno esploda una crisi occupazionale che, sinora, si è riusciti ad evitare”.

“La cassa integrazione Covid è terminata il 31 dicembre scorso e ancora il Governo non è chiaro su chi e come potrà sperare in un suo rifinanziamento. Ma il terziario non è figlio di un dio minore, così come non lo sono i suoi lavoratori – sottolineano Bonfanti e Bellandi – la chiusura di una fabbrica con centinaia di operai, fa giustamente notizia e provoca reazioni sdegnate. Vorremmo che lo stesso sdegno nascesse di fronte al pericolo che centinaia e centinaia di dipendenti di piccole aziende di turismo e commercio, perdano il posto”.

“Come Confesercenti abbiamo chiesto al Governo e al Ministro del Lavoro che vengano create le condizioni per poter sostituire in termini più brevi chi è impossibilitato a lavorare, così come abbiamo sollecitato la reintroduzione della cassa straordinaria Covid-19, perché ci sono attività che non sono ancora in condizione di poter operare.

C’è bisogno – conclude Bonfanti – di interventi straordinari per evitare che l’unica prospettiva sia lasciare a casa le persone. Il governo si è già impegnato e ha annunciato uno stanziamento di 2 miliardi che dovrebbe andare a coprire questa fattispecie. Ci auguriamo che il provvedimento venga adottato quanto prima”.

EMERGENZA COVID: BANDI E RISTORI DELLA REGIONE TOSCANA

Bando Settore Fiere e Convegni, Bando Imprese Matrimoni ed Eventi Privati, Bando imprese centri storici, comuni termali e comuni in zona rossa dal 21 marzo 2021 al 17 aprile 2021. Attenzione alle scadenze. 

Si informa che la Regione Toscana ha stanziato 21 milioni di euro per le imprese di vari settori dai matrimoni agli eventi privati, dalle imprese commerciali turistiche e della ristorazione nei centri storici a quelli in zona rossa nella primavera 2021.

A metà dicembre, la Regione Toscana, ha deliberato l’apertura di nuovi bandi per l’erogazione di contributi a fondo perduto diretti ad alcune tra le categorie più penalizzate dalle restrizioni pandemiche. Per sostenerli sono stati stanziati 21 milioni di euro.

Di seguito nel dettaglio i tempi ed i modi per la presentazione delle domande: (clicca sul + per leggere)

NOTA BENE:
Nessun click day: graduatorie in base a flessione di fatturato 2019-2020 con perdite almeno del 30 per cento.
Gli aiuti dei diversi bandi (Fiere & congressi- matrimoni- centri storici) non sono cumulabili tra di loro. Sono invece cumulabili con altri aiuti ricevuti precedentemente per la stessa finalità, fino alla concorrenza massima della riduzione in valore assoluto di fatturato subita. In quest’ultimo caso, le imprese saranno collocate in fondo alla graduatoria.
• Le domande potranno essere presentate solo dal sito di Sviluppo Toscana Spa.
• Per accedere è richiesto OBBLIGATORIAMENTE, il possesso della firma digitale/carta nazionale dei servizi e/o identità digitale SPID.
• DURC
Viene richiesta obbligatoriamente la regolarità contributiva.
Qualora la verifica del requisito di regolarità contributiva previdenziale e assistenziale non si concluda nei termini previsti per mancato rilascio del DURC, il richiedente viene provvisoriamente ammesso con riserva: la concessione del contributo e l’erogazione avverranno solo al momento dell’ottenimento del certificato di regolarità contributiva.

TEMPI ISTRUTTORIA
• L’istruttoria delle domande presentate è effettuata a partire dal giorno successivo alla data di chiusura di presentazione delle domande e si conclude nei 30 giorni successivi con l’approvazione di una graduatoria in funzione della % di calo di fatturato registrata.
Al fine di non determinare posizioni di pari livello, il fatturato potrà essere quantificato con impiego di un numero di decimali ulteriore rispetto ai due utilizzati per la verifica della soglia di accesso.
• Corsia facilitata anche per il pagamento: per chi è a posto, anche con la regolarità contributiva dichiarata,verrà liquidato immediatamente il contributo sul conto corrente nel momento in cui sarà pubblicata la graduatoria.

Per ulteriori informazioni contattare i nostri uffici. Tel. 0574 40291

NUOVA ORDINANZA REGIONALE TEST COVID

Nuova ordinanza relativa ai test necessari per stabilire la positività al Covid19

In caso di positività del tampone antigenico rapido non si dovrà ricorrere alla successiva verifica col tampone molecolare

La Regione Toscana, in ottemperanza alle disposizioni del Governo, attraverso una specifica ordinanza firmata dal presidente della Giunta regionale, Eugenio Giani, precisa le nuove modalità di diagnosi dei casi positivi e dei contatti stretti, le metodiche di tracciamento ed i criteri di fine isolamento e fine quarantena.

Per quanto riguarda le modalità di diagnosi, a partire da oggi, mercoledì 29 dicembre, il test antigenico rapido positivo sarà sufficiente a definire il caso confermato di Covid-19 ed a porre il soggetto in isolamento senza la conferma del test molecolare. Il test antigenico rapido dovrà essere esteso ai contatti stretti ad alto rischio del soggetto positivo, che saranno posti immediatamente in quarantena. Considerata l’elevata diffusione della variante Omicron sui molecolari positivi, inoltre, è opportuno che tutti i tamponi molecolari con esito “rilevato” siano considerati come potenziali Omicron ed immediato tracciamento.


Per quanto riguarda le metodiche, le centrali di tracciamento dovranno prioritariamente seguire le seguenti indicazioni: tracciamento dei casi positivi non vaccinati; tracciamento dei casi positivi vaccinati; tracciamento dei contatti stretti limitatamente a quelli avvenuti nelle ultime 48 ore. Le farmacie, le associazioni di volontariato, i laboratori privati, i medici di base e medicina generale ed i pediatri di libera scelta sono chiamati ad inserire in tempo reale e correttamente i test antigenici rapidi con esito positivo nei sistemi informatici regionali, al fine di garantire la tempestiva presa in carico dei soggetti.

Infine, per quanto concerne i criteri di fine isolamento e fine quarantena, l’ordinanza emessa dal presidente Giani prevede quanto segue.


La conclusione dell’isolamento di un caso confermato di Covid-19, in ottemperanza a quanto stabilito dal Ministero della Salute, potrà essere effettuata anche attraverso test antigenici rapidi. 
Per quanto riguarda la fine della quarantena, in relazione ai soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, nel caso di contatti con casi di Covid-19 confermati, coloro che sono ad alto rischio, ovvero sottoposti a contatti stretti, devono rimanere 7 giorni in quarantena ed avere al termine di essa il test antigenico negativo oppure devono lasciar trascorrere 14 giorni di quarantena anche in assenza di test diagnostico, mentre i soggetti a basso rischio, per i quali non è necessaria la quarantena, devono mantenere le comuni precauzioni igienico-sanitarie come indossare la mascherina, tenere il distanziamento fisico, igienizzarsi frequentemente le mani e seguire le buone pratiche di igiene respiratoria.


Invece, per quanto riguarda i soggetti non vaccinati o che non hanno completato il ciclo da almeno 14 giorni, sempre nel caso di contatti con casi di Covid-19, sia i soggetti ad alto che quelli a basso rischio devono rimanere 10 giorni di quarantena ed avere esito negativo al test antigenico oppure lasciar trascorrere 14 giorni di quarantena anche in assenza di test diagnostico.

La raccomandazione, in ogni caso, è quella di far eseguire un test diagnostico a fine quarantena, anche antigenico rapido, a tutte le persone che vivono od entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili od a rischio di complicanze.


L’ordinanza della Regione avrà validità, a partire da oggi, per tutta la durata del periodo di emergenza sanitaria.

ALLEGATO 1 – CASI POSITIVI E CONTATTI STRETTI

ALLEGATO 2 – METODICHE DI TRACCIAMENTO