Quota 100: cos’è e come funziona


Ultimamente si sente parlare spesso di “Quota 100”, cerchiamo di capire di cosa si tratta.

La Quota 100 pensioni è una misura economica fiscale prevista dalla versione definitiva del contratto di governo M5S-Lega che consente ai lavoratori di uscire dal mondo del lavoro in anticipo rispetto ai requisiti di età e contributi richiesti dalla legge Fornero.

3d One Hundred Partial Payment Hand 100 Percent

Ma quali sono i nuovi requisiti di accesso alla pensione anticipata proposta dai neo ministri Di Maio e Salvini?
Per adesso, per quello che si sa, la volontà del governo Conte con la riforma pensione 2019 è di introdurre subito la famosa quota 100 per l’accesso alla pensione, attraverso un nuovo mix di requisiti tra età anagrafica minima di 64 anni ed il conseguente numero di anni di contributi fino al raggiungimento della fatidica quota 100.

Quali potrebbero essere i nuovi requisiti della quota 100?

  • quota 100 con 62 anni di età e 38 di contributi;
  • quota 100 con 64 anni di età e 36 di contributi;
  • quota 100 con 65 anni di età e 35 di contributi;
  • quota 100 con 66 anni di età e 34 di contributi, senza applicazione del minimo di versamento contributivo a 35 anni.

Vediamo una simulazione del calcolo pensione quota 100 che partirebbe dal 2019.
Abbiamo visto che la quota 100 è il risultato della somma tra l’età pensionabile del lavoratore e gli anni di contributi versati nel corso dell’intera vita lavorativa.
Quindi, ad esempio, se nel 2019 un lavoratore ha 64 anni potrà andare in pensione in anticipo se la somma con i suoi contributi risulta 100, quindi se ha 36 anni di contributi versati.
In base alla Legge Fornero, invece, per accedere alla pensione anticipata servono 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne, mentre la pensione di vecchiaia si perfezionerebbe al raggiungimento di 67 anni (sia per le donne che per gli uomini) con un minimo di contributi pari a 20 anni.
Con “Quota 100” si avrebbe, quindi, una bella riduzione per tutti i lavoratori che hanno lavorato e versato per molti anni, permettendo loro di andare in pensione prima di quanto previsto dalla normativa attuale.
In conclusione, la riforma pensionistica del governo Conte appare conveniente per tutti coloro che, pur avendo meno di 41 anni di contributi, possono andare comunque in pensione qualora la loro età anagrafica sommata agli anni di contributi versati raggiunga la cosiddetta quota 100.

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