PENSIONI ALLARME POTERE D’ACQUISTO: FIPAC CONFESERCENTI PRATO, ADEGUAMENTO SOTTO VALORI REALI DELL’INFLAZIONE

Pensioni allarme potere d’acquisto: Fipac-Confesercenti Prato,  adeguamento sotto valori reali dell’inflazione, e meccanismo di rivalutazione continua a penalizzare chi ha versato di più

La rivalutazione del 7,3% delle pensioni, scattata a gennaio, è inferiore di quasi un punto all’aumento reale dell’inflazione nel 2022, che è stato +8,1%. Non solo: continuare a riservare la rivalutazione solo alle pensioni fino a 4 volte il minimo Inps (2.101,52 euro), sta penalizzando tutte quelle persone che hanno una pensione di importo superiore e che per averla hanno versato, nella loro vita contributiva, grandi redditi di capitalizzazione pensionistica”.

Così Andrea Landi Presidente della FIPAC- PRATO il sindacato pensionati della Confesercenti di Prato.

“Il 7,3% è stato calcolato a settembre 2022 ed ancora oggi l’inflazione non accenna a diminuire. Il rientro della stessa, infatti, si sta rivelando più lento del previsto, come certifica anche l’ISTAT. Il caro vita colpisce tutti e non riteniamo sia corretto non tenere conto di ciò nei confronti di persone che hanno lavorato molti anni, pagato le tasse e contribuito a costruirsi un reddito di fine lavoro”.

“A nostro parere – dice ancora Landi – occorrerebbe una seria riflessione sul sistema previdenziale italiano che lega a doppio filo il numero di lavoratori a quello dei pensionati. Siamo un paese che sta invecchiando rapidamente ed un equilibrio di questo genere è davvero rischioso (su 36 milioni di italiani in età da lavoro oggi i dipendenti sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato e gli autonomi sono 23 milioni, mentre i pensionati sono 16 milioni).

I pensionati hanno un’unica entrata: tutte queste variabili legate al costo della vita, all’occupazione, nonostante che in questi giorni l’Istat ne abbia certificato l’aumento, essenziale per il rapporto attivi/pensionati, l’incremento delle bollette, degli affitti portano gli anziani a vivere male, a vedere in maniera molto incerta il futuro e spesso a sopravvivere”.

“Auspichiamo dunque – conclude Landi – che la politica modifichi questo stato di cose. Gli aumenti dei costi di acqua, elettricità, gas, trasporti, nonché la lievitazione dei prezzi in tutti i settori, pongono una parte sempre crescente dei nostri pensionati al di sotto della soglia della povertà, producendo sofferenze non solo individuali, ma anche familiari. Tutti devono poter beneficiare di pensioni adeguate non solo al costo della vita, ma anche a quanto hanno versato negli anni di lavoro”.

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