Dal 1 ottobre 2014 è cambiata la modalità di autocertificazione sulla ricetta della fascia economica per il pagamento del ticket, ma fino al 30 novembre 2014, il cittadino che si presentava negli ambulatori specialistici e nelle farmacie con una ricetta che riportava la fascia economica errata o incompleta, poteva ancora autocertificarla direttamente sulla ricetta. Ecco cosa succede da oggi, 1° dicembre, se il cittadino si presenta a un punto di erogazione (sportello Asl, privato accreditato, farmacie) con una ricetta che ritiene errata o incompleta per quanto riguarda la fascia economica.
Nelle strutture pubbliche (sportelli Asl), l’operatore di sportello verificherà direttamente sulle banche dati la reale posizione economica del cittadino, operando poi di conseguenza, e cioè:
se quanto afferma il cittadino coincide con le informazioni presenti nel sistema regionale, l’operatore correggerà la posizione sulla ricetta;
se quanto afferma il cittadino non coincide invece con le informazioni presenti nel sistema regionale: se il cittadino presenta un attestato cartaceo valido, l’operatore corregge la posizione sulla ricetta;
se risulta una situazione anomala l’operatore la comunica al responsabile aziendale del progetto per le verifiche del caso; se il cittadino non presenta alcun attestato cartaceo valido, dovrà pagare il ticket e l’eventuale ticket aggiuntivo, sulla base di quanto riportato sulla ricetta.
Presso il privato accreditato e le farmacie (cioè gli erogatori che non possono controllare la posizione del cittadino), si continua a consentire l’autocertificazione sulla ricetta, nel caso in cui la ricetta non sia elettronica (cioè ricetta rossa) o dematerializzata (per la farmaceutica, il promemoria da dare al farmacista, che il medico consegna al cittadino). Nel caso di prescrizione elettronica o dematerializzata, il cittadino pagherà il ticket sulla base di quanto riportato sulla ricetta.