FILIPPO PPrato città da trasformare oppure da rifondare ? forse da rifondare no, da trasformare profondamente si; parole forti che fanno leva su una perdita di identità positiva sempre più marcata; da città del lavoro quali eravamo siamo balzati alla cronache per gli innumerevoli episodi di microcriminalità e per un’integrazione che non riesce a decollare con tutti i guai che ne conseguono. Prato ha bisogno di scelte radicali e innovative per una riqualificazione generale che può essere portata a compimento con una oculata gestione delle risorse pubbliche per le questioni correnti, e investendo su due o tre progetti cardine. E allora la voce dei giovani imprenditori deve essere ascoltate in maniera continuativa perché può offrire spunti di riflessione con uno sguardo orientato al futuro; ed è per questo che chiediamo l’istituzione di un tavolo permanente di confronto con l’amministrazione.

Un segnale concreto verso chi da lavoro e ancora per lungo tempo lo offrirà sul nostro territorio, con l’auspicio che la città riemerga con i fasti di un tempo dove l’intensità del lavoro la faceva risaltare alle cronache per il reddito pro capite più alto d’Italia.