Marchese, Anva Confesercenti Prato:

Palla Grossa, il Comune indennizzi gli ambulanti

L’amministrazione comunale si è lamentata perché siamo un sindacato troppo rigido e francamente non ne capiamo il motivo.

E comunque, l’input di percorrere certe linee sindacali deriva da discussioni e decisioni adottate nell’organismo preposto degli ambulanti fatto di gente che tutti i giorni fa i conti con la crisi e con le avverse condizioni atmosferiche che negli ultimi tempi hanno limitato se non annullato le possibilità di lavoro.

Sta di fatto che, dopo essere stati richiamati ad un più mite confronto (e francamente per quel poco che abbiamo avuto, crediamo lo sia sempre stato), da oltre un mese abbiamo sollecitato un incontro con il sindaco e il suo vice sulla questione palla grossa con la proposta di allargare il tavolo ai calcianti , ma niente neppure un cenno di risposta; e questo non ci sembra il modo di relazionarsi con chi rappresenta una categoria importante come gli ambulanti.

Evidentemente, certi modi non fanno più parte della politica e di chi amministra la città.

Non pensiamo sia corretto interpellare con insistenza il sindacato solo in certe occasioni ed in altre, quando le cose si complicano, ci si sfila.

È il commento di Paolo Marchese – presidente dell’associazione nazionale venditori ambulanti aderente a Confesercenti – che continua: “ quando le questioni sono molto delicate serve dialogare di più altrimenti le incomprensioni aumentano, e se parliamo di lavoro la delicatezza è implicita”.

Apprendiamo poi che l’amministrazione contribuirà a sostenere economicamente e in maniera importante la palla grossa, e per gli ambulanti che subiranno il disagio della perdita di almeno una giornata di lavoro cosa gli viene proposto ? Ad oggi nulla.

Come già sottolineato altre volte, gli ambulanti danno molto alla città in termini di canone di occupazione di suolo pubblico, un gettito importante del quale niente ritorna in investimenti per la categoria; fra l’altro, abbiamo sollevato da tempo problematiche su mercati rionali che hanno bisogno di intervento sia in termini di manutenzione che di servizio, ma anche qui, però, nessuna risposta concreta.

E poi il vice sindaco Faggi dice che per un mercato che si svolgerà in condizioni commercialmente non funzionali (e sarà solo uno ?) il compromesso è accettabile ?

Chissà cosa gli risponderebbe un’azienda del nostro distretto qualora gli fosse chiesto di sostenere il costo d’impresa di un giorno stando chiusi perché il suo immobile è così spazioso da accogliere qualcosa di diverso dal suo consueto utilizzo.

Vorremmo ricordare – conclude Marchese – che il lavoro ha pari dignità ovunque venga svolto, e quindi anche quello su area pubblica corredato da regolari concessioni.

Ed è per tale motivo che ancora ci meravigliamo non solo delle scelte dell’amministrazione comunale, ma soprattutto di come una simile ipotesi sia approdata sul tavolo della “poca” discussione.